Per Jung la coscienza umana è «la manifestazione invisibile e intangibile dell’anima». Perciò il compito di «creare sempre più coscienza» diventa l’equivalente di riscoprire l’anima e di riprendere contatto con la nostra parte divina interiore. In occidente le persone sono educate a una cultura cartesiana: la razionalità viene insegnata già nelle primissime interelazioni con l’ambiente che circonda il bambino.

Fa parte di noi stessi, non possiamo fare finta di essere altro.Consapevoli di questo fatto, senza demonizzare il pensiero razionale o quello intuitivo-emozionale, dobbiamo creare uno spazio che, come dice Jung, permetta all’inconscio di diventare consciente (è il lavoro che si fa anche con l’interpretazione dei sogni) per poter evolvere.

Jung ha ipotizzato l’esistenza di un inconscio collettivo nel quale sono “registrati” anche i ricordi dei nostri antenati: quello che propone la psicogenealogia è di fare emergere questi ricordi seppelliti nelle profondità del nostro inconscio.

La tua visione diventa chiara solo quando guardi dentro il tuo cuore. Chi guarda fuori, sogna. Chi guarda dentro, si sveglia.

Carl Gustav Jung

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