IRRETIMENTO

Irretimento significa che qualcuno nella famiglia riprende inconsciamente su di sè il destino di un predecessore e lo vive. Se per esempio in una famiglia un bambino è stato dato via – questo puo’ essere accaduto nella generazione precedente – più tardi un componente della stessa famiglia si comporterà come se anche lui stesso fosse stato messo da parte. E non riuscirà a liberarsi da questa sensazione finchè non si renderà conto di essere irretito.

Si arriverà alla soluzione del problema agendo in senso opposto: la persona esclusa viene rimessa in gioco. Viene ad esempio aggiunta alla costellazione familiare. Tutto ad un tratto la persona che era esclusa diventa una protezione per chi si era identificato con lui. Se viene di nuovo inclusa e riconosciuta, diventa benevola nei confronti dei discendenti.

Bert Hellinger

Gli irretimenti sono quelli eventi che pesantemente segnano un membro della famiglia, l’episodio shock potrebbe risalire a generazioni prima, e che si perpetuano nella medesima forma, continuano per la loro necessità di risolversi, affinché il sistema ritrovi il suo equilibrio, continuano nel tempo e nella discendenza.

Le morti tragiche, la guerra, gli incidenti, gli abusi, i delitti, l’abbandono, l’esclusione, sono tutti esempi di Irretimenti. Sono esperienze umane così traumatizzanti che il dolore della persona impregna la memoria familiare e il suo eco viene sentito a lungo, tanto nelle sua discendenza, quanto in quella di eventuali colpevoli e responsabili.

Sono Irretimenti infatti, anche quelli legati a persone della propria famiglia che, sia in modo volontario, che involontario, sia con cattive che con buone intenzioni, hanno comunque  procurato un grave sconvolgimento nella vita di qualcun altro. Immaginiamo, ladri, truffatori, persone che hanno allontanato membri della famiglia, genitori che non hanno riconosciuto i figli, uomini che hanno ridotto altri a schiavitù reali o psicologiche, etc.

A fronte degli Irretimenti ci sono famiglie che testimoniano di subire lo stesso destino, da più generazioni.

Questi “squilibri” del passato, possono comparire nel presente come malattie, disturbi comportamentali, problemi psichici e generalmente vite di quelle che si possono chiamare “maledette”. Anche emozioni e sensazioni, che inspiegabilmente ci inseguono da quando siamo piccoli, per lo più senza causa apparente, possono non appartenerci e arrivare direttamente da “dietro”, dall’albero genealogico.

Con gli Irretimenti siamo nel pieno dell’eredità psicologiche e spirituali.

Le Costellazioni Familiari, messe a punto da Bert Hellinger consentono di scoprire,
portare alla luce e sciogliere “irretimenti” familiari che si trasmettono di generazione in generazione e che sono causa di malattie e disturbi psichici e fisici.

Rappresentano dunque un valido contributo per affrontare varie problematiche,
siano esse relazionali, professionali o legate a malattie.

Per cogliere appieno il significato di questo approccio è importante assumere una prospettiva sistemica. In un sistema il singolo non è importante di per sé ma in funzione di qualcosa di più grande, il sistema appunto. Esistono tanti sistemi, quello che ci viene in mente subito è l’ecosistema, di cui si parla molto, c’è anche un sistema azienda, un sistema famiglia e così via.

Sembra che in ogni sistema ci siano delle forze assai potenti per cui il singolo è per così dire responsabile per la parte che gli compete, spesso a sua insaputa, del funzionamento del tutto. Un altro esempio è il sistema assai complesso dell’organismo vivente.

E’ abbastanza intuitivo pensare che da certi sistemi si possa uscire, per esempio da una associazione sportiva e da altri no, primo fra tutti l’ecosistema ma anche il sistema familiare.

Nella terapia familiare l’individuo allora non è mai preso come elemento isolato ma inserito in un determinato contesto di relazioni, questo permette di trovare legami e connessioni quasi sempre inconsci, con destini difficili nel sistema-famiglia.

L’ irretimento è lo strumento con cui la coscienza collettiva si oppone all’esclusione di qualche appartenente al gruppo.
Quando qualcuno viene escluso, nelle situazioni in cui gli ordini dell’amore non sono rispettate, il sistema, prevalentemente tramite la coscienza collettiva, agisce per riportare l’ordine.

Cosa vuol dire escluso?

Il sistema riconosce come esclusione ogni violazione grave degli ordini dell’amore.
Tutte le volte che qualcuno subisce un grave torto che non è compensato, almeno con il riconoscimento, quando l’amore profondo non è visto, come quello tra vittima ed aguzzino,
la coscienza agisce per riportare equilibrio. Il movimento che si attiva qui è semplice e brutale.
Il sistema trova od aspetta la persona più debole, in generale un bambino, per legarlo all’escluso tramite l’identificazione.
La persona irretita prova quindi le emozioni della persona esclusa, e si comporta di conseguenza.
Può ripetere gli stessi comportamenti o prendere quelli opposti.
Così qualcuno, magari all’improvviso, diventa psicotico o criminale,
il figlio diventa aggressivo con i genitori, un matrimonio si spezza.
Ad alimentare questi comportamenti è sempre l’amore, in questo caso l’amore cieco.
La vittima, sotto la guida dell’irretimento, può diventare l’aguzzino,
come nel caso del doppio spostamento.
Ad esempio la madre subisce delle gravissime angherie dal marito ma non ha il coraggio di reagire.
La sua rabbia viene provata dal membro più debole (spostamento),
spesso una figlia, che manifesta ostilità contro il padre.
In generale la persona irretita non avverte l’identificazione
ed è convinta che quello che gli accade scaturisca da se stesso;
a volte aderisce ai sentimenti che prova, altre non li accetta,
ma per quanto si sforzi è sempre costretto a seguirli.
Acquisire la consapevolezza di un irretimento, anche arrivare a riconoscere l’estraneità delle emozioni o la persona can cui si è instaurato il legame, di per sé non serve a nulla.
La forza dell’irretimento è totalmente superiore a qualsiasi approccio razionale.
Chi è irretito, tra l’altro, sotto la forza dell’amore cieco, si sente forte, ed assume nel profondo una posizione arrogante, come sempre accade a chi è in disaccordo con gli ordini dell’amore.
Questa arroganza, che deriva dalla buona coscienza,
si oppone all’umiltà necessaria ad abbracciare il movimento risolutivo.
La compensazione che il sistema realizza in questi casi non è risolutiva:
mentre unisce in un contesto, crea divisione e nuove esclusioni nel contesto più ampio.
Il sistema di solito recluta per l’irretimento le persone dello stesso sesso dell’escluso, ma se non ce ne sono disponibili sceglie qualcuno dell’altro sesso, che vivrà un disagio ancora più pesante.
Questo e uno dei meccanismi che si osservano nell’omosessualità.
Ogni persona è al servizio di molti irretimenti.
Questo, da una parte, le dà la preziosa possibilità di mettere più ordine nel suo sistema.
Può accadere che una persona sia irretita contemporaneamente dalla vittima e dal suo aguzzino.
Lo stato di confusione in cui si trova lo porte ala psicosi, particolarmente alla schizofrenia.
Solo quando chi è stato escluso viene riconosciuto, inizia il movimento risolutore.
Allora l’irretimento non è più necessario.
La persona non ne è quasi mai consapevole (magari potrebbe essere identificato con un bisnonno o con il primo amore della madre), ma questo fa poca differenza.

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